Massimiliano Padovan Di Benedetto

Costanza

“La speranza è la forma futura del verbo essere” – Massimo Novi Paladina

Parto da questa citazione, che mi ha colpito, per riaprire le danze sulla fantomatica direzione senza nemmeno sapere ciò che ho da dire ma con l’unica certezza che mi rimangono solo quattro minuti e trenta secondi dei cinque che mi dò  a disposizione per occupare questo spazio senza ripensamenti.

L’argmento rimane “ciò che siamo” vs “ciò che saremo” ma l’obiettivo è quello di tracciare una strada per “partire da” ed “arrivare a” nel miglior modo possibile. però la strada non sempre è lineare ed infatti ora mi accorgo che darmi cinque minuti se per un verso serve a gettare in questa agorà elementi puliti dall’altro nasconde una macchia. Forse questo tempo ideale (sono quasi passati e mi appresto achiudere) serve per evitare che mi annoi, che mi distragga e che perda interesse per questa pratica esternante che qualcuno in maniera forte critica? Forse si e allora abbiamo trovato un altro sassolino per costruire il nostro giardinetto zen: la costanza!

“Costanza ti amo ma senza speranza” era il messaggio a caratteri cubitali che un innamorato anonimo di tanti anni aveva scritto con lo spray sull’arcata del ponte di Corso Francia e che per lungo tempo nessuno aveva cancellato. Oggi questa frase emerge dalle nebbie con una forza potente che mi fa oscillare nelle mie convinzioni. Qualcuno che ascolta sa dirmi come coronare questo amore?

Rifletto ma intanto mi censuro per il troppo tempo occupato. Forse a questo seguirà più indulgenza (temporale) ma che porterà anche impegno? Boh.