Lo sapevo che alla fine sarebbe arrivata ma per un sacco di tempo ho prolungato il tramonto, ho tentato di vivere quel momento dove ero consapevole che la luce si stava affievolendo e i particolari man mano cominciavano a scomparire in un’atmosfera nebbiosa ma non mi arrendevo a quel freddo che si profilava all’orizzonte. Speravo di riuscire a portare indietro le lancette del tempo fino a riconquistare la luce ma ho fallito in un disegno che sembrava realizzabile e non mi rendevo conto che stavo guardando attraverso la lente deformante della speranza.
Non è stato un bel tramonto, sono mancati i rossi e gli arancioni che ti fanno sentire la vita. Diciamo che è stato come vivere un’alba al contrario, tutto man mano impallidiva e quando ho cominciato a vacillare sotto i brividi dell’aria fredda non ho fatto altro che contribuire a cancellare i particolari del mio investimento affettivo.
E’ arrivata, e io non ero preparato. Non sono nemmeno riuscito, pur avendo ormai capito che la rotazione non avrebbe potuto essere invertita, a prepararmi al nuovo clima per non soccombere … è arrivata e va accettata così com’è.